Eccoci in Toscana, siamo in provincia di Grosseto ed esattamente ad Orbetello, al centro della laguna omonima e molto importante per la sua riserva naturale.

Questa cittadina è unita al Monte Argentario grazie ad una strada costruita su una diga che ha diviso in due la laguna: Levante e Ponente; fino a circa sessant’anni fa su questa strada vi era anche la ferrovia che collegava Orbetello a Porto Santo Stefano, località poco distante.

un po’ di storia

La popolazione che ha avuto la maggior espansione fu proprio quella Etrusca che già dal VII secolo avanti Cristo ed anche nella dominazione romana riuscì a fondare una colonia, Cosa, vicino ad Ansedonia, ma che rese Orbetello uno dei più famosi porti dell’epoca;
ma seppur vissuta da varie famiglie, Orbetello si conosce come uno dei più grandi possedimenti della famiglia Aldobrandeschi regnanti fino all’arrivo degli orvietani che occuparono la zona, facendo arrendere in seguito anche gli Orsini.

e di attualità.

Intorno agli anni venti dell’ormai secolo scorso, Orbetello divenne famosa per la storia, dato che da lì partì Italo Balbo con i suoi idrovolanti per le sue quattro crociere aeree;
ora è un centro turistico abbastanza frequentato, anche perché nei pressi vi è la riserva naturale di cui fanno parte, proprio nella zona lagunare, due tomboli: il Tombolo della Feniglia e il Tombolo della Giannella .

i Tomboli,

Il Tombolo, altri non è che una striscia di spiaggia, un cordone di sabbia…
La Feniglia si estende per circa cinque o sei chilometri collegando la collina di Ansedonia dal versante orientale verso l’occidente del Monte Argentario; nella pineta e macchia mediterranea non è permessa la circolazione di mezzi a motore, si va a piedi o in bicicletta per il rispetto della natura che molto spesso fa godere di spettacoli meravigliosi; infatti spesso accade di dover cedere il passo a famigliole di cervi.
Ad ogni chilometro della strada sterrata che si percorre, si trova una pietra miliare che dimostra la distanza percorsa e le indicazioni per le uscite verso la spiaggia; più si va avanti e più ci si trova in luoghi selvaggi; volendo, si può usufruire di un simpatico servizio offerto dalle guardie forestali locali: visite guidate che non sono da sottovalutare affatto.
La Giannella è lunga anch’essa circa sei chilometri e collega il Monte Argentario fino al fiume Albegna che ha permesso la sua formazione con i propri detriti; questo tratto di spiaggia è molto frequentato da famiglie perché le acque antistanti non sono profonde, quindi permettono ai bambini di bagnarsi senza correre pericoli; qui la spiaggia è di sabbia fino ad arrivare a Talamone dove possiamo iniziare a trovare alcuni scogli.

il Mulino spagnolo

Questo è un particolare che subito salta all’occhio arrivando ad Orbetello: il Mulino spagnolo; anticamente costruito insieme ad altri otto dai Senesi, fu restaurato dagli spagnoli nel 1557; proprio perché costruiti intorno alla laguna servivano al fabbisogno alimentare dell’intera popolazione dell’epoca, questo rimasto è costruito esattamente all’inizio della diga.

e la sosta.

Sebbene vi siano varie tipologie di sosta, noi abbiamo preferito fermarci in un luogo tranquillo, a ridosso della laguna con personale fin troppo cordiale e disponibile;
in questa area si alternano i venditori ambulanti e se capita che non ve ne sono è proprio il gestore ad andare a far la spesa che necessita agli ospiti.

dintorni

Dalla sosta con una passeggiata in bicicletta si arriva al Tombolo della Feniglia, oppure ad altri due luoghi ben noti: Porto Santo Stefano e Porto Ercole, ma se non si ha voglia di pedalare si può usare il bus che passa proprio fuori dall’area dove abbiamo sostato oppure si potrà farsi accompagnare direttamente dalla navetta dell’area stessa.