Tra la Piramide Cestia e Porta San Paolo, a Roma nel Rione Testaccio si trova un luogo silenzioso e di tutto rispetto: il Cimitero Acattolico.

Un luogo nel cuore di Roma, dove tutt’attorno è traffico e via vai di auto e autobus, esiste un angolo di silenzio, un angolo dedicato ad artisti e poeti che i romani già chiamavano “cimitero degli Inglesi o dei Protestanti” ma che i testaccini veri, come me, hanno sempre definito il “cimitero del Testaccio“.

perché questo spazio?

Il motivo di questo spazio dedicato ai non cattolici nasce dai tempi remoti proprio perché non è mai stato permesso a chi non credeva, a chi non era cattolico, di essere seppellito in un luogo consacrato; stesso discorso valeva per i protestanti, gli ebrei e gli ortodossi oltre che, naturalmente per i suicidi e gli attori che venivano considerati non degni perché appartenenti ad una vita troppo mondana.
Quindi per questo motivo si rese necessario trovare uno spazio anche per chi giungeva al termine della propria vita e non era cattolico, quindi nacque il “cimitero acattolico“.

Assolutamente non si poteva infrangere questa regola e se veniva a mancare un attore o qualcuno si suicidava, ecco che la sua sepoltura non poteva avvenire in luogo “normale”, quindi il defunto veniva portato via per essere poi abbandonato ai margini della città e comunque fuori le mura, ma nella notte e mai di giorno.

eccezioni?

Sì, un’eccezione avvenne.
Fu nel 1821 quando Sir Walter Synod riuscì a dare degna sepoltura a sua figlia e proprio di giorno ma per timore di essere preda di fanatici religiosi o altri, si fece scortare da guardie armate riuscendo nel suo intento.

i prati del popolo romano

Quest’area dedicata al Cimitero Acattolico, era un semplice terreno pubblico utilizzato per il pascolo del proprio bestiame e dove spesso ci si incontrava per trascorrere giornate in allegria, soprattutto perché nei pressi di questo ampio spazio vi era la Piramide di Caio Cestio da sempre uno tra i monumenti più visitati a Roma; luogo chiamato esattamente “i prati del popolo romano“.

 

 

Dal cartello possiamo notare che non è permesso l’ingresso ai cani, un po’ per la presenza della colonia felina e un po’ perché considerato monumento e come tale equivale ad un museo.

 

 

 

lapidi o croci?

Naturalmente no croci, ma lapidi, o meglio ancora memorie sepolcrali.
Inizialmente i primi che vennero sepolti in questo cimitero non ebbero nemmeno una lapide che ricordasse chi erano; solo verso la metà del settecento cominciarono ad apparire le prime memorie sepolcrali.
Camminando, o diciamo proprio passeggiando, si noterà anche l’assenza di fotografie di chi è sepolto, così come è anche nei cimiteri anglosassoni.

chi vi riposa è celebre

Il nome non trae in inganno, proprio come viene chiamato dai romani “cimitero degli Inglesi” qui riposano maggiormente gli stranieri che non sono cattolici; eccezion fatta per alcuni italiani che avendo trascorso una vita alternativa vengono considerati non cattolici così come alcuni politici illustri di un tempo.
Per esempio qui troviamo la tomba di Antonio Gramsci

 

 

avendo sposato una donna non italiana e vi è anche lo scrittore Dario Bellezza e qualche altro famoso; troviamo anche il famoso poeta inglese John Keats  morto a Roma di tubercolosi e,

 

 

 

 

da ultimo nel luglio scorso qui sta riposando Andrea Camilleri.

 

 

 

 

 

 

 

e lo sono pure i gatti

Tutt’attorno al cimitero acattolico vive una colonia felina, qui a Roma ve ne sono tante e tutte protette (guai a far del male ad un gatto romano… si rischia parecchio e non sto scherzando).
Entrando in visita nel cimitero degli Inglesi è molto facile incontrare gatti che tranquillamente riposano sulle tombe e in estate alla fresca ombra degli alberi.
Uno tra i più anziani mici romani era proprio il gatto Romeo, ormai deceduto a cui è stata creata una tomba con tanto di lapide e la si può vedere nei pressi di quella di Gramsci, con nome e anno della sua dipartita.

 

Se siete in gita a Roma, non mancate di vedere anche questo luogo, ovviamente rispettandone le regole, perché merita davvero una visita e fatemi sapere se vi è piaciuto e cosa avete provato.