Un sogno o una realtà? Chi lo sa… eppure abbiamo tanti sognatori che rendono reale il loro sogno e questa volta li troviamo in un Mammuth dei giorni nostri, eccoli qua: Martina e Alessandro, per gli amici Alex e noi siamo amici, no?

 

 

Ci siamo conosciuti qualche anno fa, loro due ragazzi(ni) con un camper datato, ma poi mica tanto, molto simpatico e con la voglia di volare lontano come le splendidi rondini che hanno disegnato sul fianco.

Però vediamo un po’ come tutto questo è iniziato, chi sono e che vogliono, ma anche cosa fanno. Ragazzi io vi lascio delle domande, fate i bravi e rispondetemi:
ditemi la verità, nient’altro che la verità” 😛 

 

 

 

 

Iniziamo? Via!

Innanzitutto vogliamo presentarci a chi ci sta leggendo? 

  • Dunque, chi siete?

Ciao, siamo Alessandro e Martina, due viaggiatori incalliti che hanno deciso di fare della loro vita un viaggio senza fine guidati dal fidato Mammuth: un camper Clarc del 1987.

Martina è un’inguaribile romantica, sognatrice per definizione e amante delle mappe, tende ad organizzare minuziosamente ogni dettaglio del viaggio per poi ritrovarsi a lasciare gli appunti sulla dinette e perdersi tra le viuzze dei centri storici. Ama passeggiare nei vicoli di città sconosciute, camminare all’ombra degli alberi e ascoltare le storie delle persone che incontra viaggiando.

Alessandro è un fuoco d’artificio in perenne cerca del cambiamento. Nei suoi viaggi non manca mai il mare con i suoi colori e i suoi tramonti: sente che l’acqua è il suo elemento ed è capace di passare anche delle ore con la maschera a guardare il fondo marino. È una persona dinamica, gli piace essere in movimento, conoscere nuova gente, parlare con gli altri e brindare in compagnia. 

 

 

Ottimo, ora sappiamo chi sono questi due ragazzi.

  • Da quanto tempo avete deciso di vivere in camper?

Abbiamo il Mammuth da 7 anni e lo abbiamo sempre usato per lunghi viaggi estivi in Europa; però negli ultimi anni ad ogni rientro a casa, diventava sempre più lungo il periodo di ripresa…
era sempre più dura per noi abituarci alla routine di stanziali e arrenderci all’idea di doverci svegliare con lo stesso panorama fuori dalla finestra.

La consapevolezza di voler vivere in camper è cresciuta lentamente ed ha preso il posto di tutti gli altri sogni fino a diventare impossibile da ignorare.
Così abbiamo dato le dimissioni dai nostri posti di lavoro a tempo indeterminato (bel coraggio ndr) e ora scriviamo dalla dinette del Mammuth con le note delle onde del mare in sottofondo.

E ve paresse poco aggiungo io, eh… chi non vorrebbe essere al loro posto?

  • Chi ha avuto per primo l’idea?

Difficile dire chi è stato il primo a pensarci.
Sicuramente Alessandro – dice Martina – è quello tra i due che ha l’animo più da vagabondo mentre io sono quella più legata alla routine.
Forse Ale è stato quello che lo ha detto ad alta voce per la prima volta ma in realtà il sogno di essere fulltimers è cresciuto in noi simultaneamente.

  • Sogno che si avvera o scelta obbligata?

Noi veniamo dai Castelli Romani, dei bellissimi paesini in provincia di Roma.
Abbiamo la capitale a due passi ma siamo cresciuti tra boschi, borghi, laghi e mare. I nostri lavori ci piacevano tanto e le nostre vite erano piene di vere amicizie.
Abbiamo famiglie stupende che ci hanno sempre supportati, una casetta tutta nostra costruita con le nostre mani… insomma, non eravamo infelici.
Non eravamo esasperati da una vita brutta e noiosa. Noi amavamo la nostra vita e non eravamo sommersi di spese o debiti!

Quello però che non ci apparteneva più era l’essere stanziali. Sentivamo un richiamo dentro di noi che batteva ogni giorno più forte.
Un tamburo che non ci dava più tregua: volevamo vivere viaggiando!
Questo è il sogno che stiamo cercando di realizzare.

  • Sempre tutto facile?
    Problemi ne avete incontrati?

Niente è sempre tutto facile ma dobbiamo ammettere che finora non abbiamo dovuto affrontare grandi problemi se non i soliti del camperista: trovare parcheggi sicuri come pure trovare carico e scarico. Siamo amanti della sosta libera quindi bisogna sempre stare con mille occhi!

  • Che dice la gente quando sa che vivete in camper?

Beh, non la pensano tutti allo stesso modo. Chi ci conosce davvero e sa come siamo fatti, ci ha appoggiati immediatamente. Non siamo due sprovveduti che si buttano nelle avventure senza ragionare. Prima di realizzare concretamente il nostro sogno, abbiamo valutato e parlato molto.
A volte si pensa che l’unica strada per la felicità sia quella che la società ci insegna da bambini: trovare un lavoro, farsi casa (possibilmente con mutuo), sposarsi, avere figli, andare in pensione e morire. ( :O )

È un bellissimo progetto di vita questo, ma non era il nostro!

Ci sono tante strade per essere felici, la nostra è a bordo del Mammuth alla scoperta dell’Europa.

  • Come lavorate, facile mantenersi?

Al momento non stiamo lavorando. Abbiamo risparmiato per quasi due anni, rinunciando a tutto il superfluo e ora stiamo vivendo dei nostri risparmi. Sappiamo che tra qualche mese i soldi finiranno e che dovremo trovare il modo di ricaricare il bottino.

Martina è una maestra di scuola primaria,
Alessandro è un muratore/restauratore/giardiniere/traslocatore.
Quando avremo superato la metà del nostro budget sarà il momento di cercare qualcosa.

Ci piacerebbe molto lavorare con i camperisti, preparare degli itinerari di viaggio. Ci piacerebbe lavorare con internet o imparare ad essere degli artigiani perché questi sono gli unici modi per guadagnare spostandosi, senza bisogno di fissarsi in un posto solo.
Ma non sappiamo cosa accadrà in futuro. Solo il tempo ce lo dirà. Stiamo imparando a non preoccuparci di un futuro così lontano.
Vogliamo vivere il presente.

 

  • Paure ne avete avute?

L’unica paura al momento è quella di non riuscire a farcela e di dover tornare a casa prima di sentirne davvero il bisogno.
Speriamo non si avveri mai!

  • Differenza tra uscite dei fine settimana/vacanza e il vivere in camper?

Avendo due mesi liberi ogni estate, abbiamo sempre usato il Mammuth per lunghi viaggi.
Siamo stati in Slovenia, Spagna del Nord, Portogallo, Peloponneso e Sicilia visitando ciascun posto per due mesi interi. I weekend andavamo in giro per le sagre del Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche: i luoghi vicini a casa nostra, insomma.

Il camper è sempre stato pronto per partire, ha le sue pentole, i suoi asciugamani…non abbiamo mai fatto il trasloco casa/camper e camper/casa.

Ciò che ora è diverso è sicuramente il modo in cui percepiamo il tempo che passa.
Vivere sul Mammuth è davvero meraviglioso!

  • Mammuth: perché questo nome?

 

 

Quando lo abbiamo visto abbiamo subito pensato a un animale preistorico: lento, intramontabile, inesorabile, indistruttibile…un Mammuth!

 

 

 

Ecco qua, Alessandro e Martina oppure Martina e Alessandro, ma soprattutto lui: il Mammuth!
E ora che abbiamo saputo un po’ di cose interessanti, voi che ne pensate di questo sogno, di questo bel progetto di vita?
Da parte mia, solo sana invidia, vorrei riuscire un giorno ad emularli e lo spero tanto, per il momento mi limito ad ascoltare chi come loro ha trovato il coraggio e il modo di realizzare questo sogno. 

 

 

Mai dire mai!
Mai!