Nuovamente in terra di Maremma, in provincia di Grosseto, sempre con il gruppo dei nostri amici, lasciamo la terra ferma e ci si dirige dritti dritti verso l’Isola del Giglio, il mare calmo invita al viaggio e i gabbiani fan compagnia e guidano il comandante attraverso l’Arcipelago Toscano di cui quest’isola fa parte insieme all’isola di Giannutri.

in nave ammiriamo il territorio,

Dal porticciolo in circa un’oretta si è di là del mare, Castiglione della Pescaia non si vede già più e appare l’Isola del Giglio con tutto il suo splendore;
seppur non molto grande, è bella e colorata;
il territorio è prettamente collinare e la vetta più alta, per così dire, arriva a meno di 500 metri di altezza ed è il Poggio della Pagana, dove è allocato anche un bel castello, visitabile ma noi per questa volta non facciamo in tempo, sarà per un’altra volta.

un po’ di storia e la Torre Saracena

Sembra che quest’isola fu abitata già dall’età del ferro per divenire in seguito una base militare degli Etruschi; i Romani non da meno la usarono per lo stesso motivo ed infatti ci sono citazioni di Giulio Cesare nel De bello Gallico; certezze sui romani se ne hanno perché leggermente sotto il livello del mare dove si trova appunto il piccolo porto,sono stati rilevati dei resti di una villa romana con annesse vasche di piscicolture nonché vari mosaici e quant’altro di epoca inerente.
Negli anni successivi fu dominata da varie famiglie nobili dell’Italia centrale, finché poi il governo pisano dovette cederla ai Medici i quali nel Medioevo a loro volta la dovettero lasciare agli Aldobrandeschi… insomma nel tempo si sono succeduti parecchi proprietari finché sembra che il pirata Barbarossa (Khayr al-Din) uccise tutti gli abitanti dell’isola che gli si opponevano e la saccheggiò; ma le vicissitutidini non erano ancora finite, infatti la famiglia dei Medici tornò per ripopolare l’isola con la gente di Siena, ma ovviamente gli attacchi non terminarono ed a testimonianza troviamo ancora eretta la Torre Saracena che è sempre di vedetta ad ogni arrivo e partenza nonostante il suo esser silenziosa.

e poi in giro per l’isola

Non ci si deve aspettare molto da questa località perché è piccina, ma grande quanto basta a visitarla in una giornata, anche meno forse e poi ci si può immergere nelle sue acque circostanti che nulla hanno da invidiare ad altre poco distanti… anzi!
Gli isolani, non hanno molto da camminare per andare in spiaggia, infatti come vediamo anche nelle foto gli basta scendere dabbasso e sono già sulla riva, e che riva!
La nostra gita ha coinciso con l’anno dello scempio causato da negligenza o chissà cosa, sta di fatto che la folla nei pressi della nave “inchinata” era notevole, incomprensibile direi io, ma tant’è… che tutti erano curiosi di vedere se se avessero potuto avrebbero anche voluto toccare. Bah…
Molto bello è stato invece il trovare nella parrocchia la Madonnina della nave ritrovata dai sommozzatori e portata in salvo.

Necessità di arrivare qui con il camper non ve n’è tanto si è vicini a Castiglione della Pescaia, quindi una volta girata l’isola si rientra nel pomeriggio esattamente come abbiamo fatto noi.