Una gita sottoterra, un po’ umida ma unica davvero è quella in visita alle Grotte di Castelcivita, come e quando ma soprattutto andando!

un po’ di storia

Queste caverne furono abitate già nell’era paleolitica come confermato da vari speleologi che esplorando le cavità hanno potuto rinvenire alcuni reperti e datarli;
ma le grotte di Castelcivita hanno anche loro una storia popolare, per meglio dire una leggenda che narra del gladiatore romano Spartaco  che si fermò a riposare in queste cavità insieme a sua moglie e con altri guerrieri dopo la battaglia.

dove, quando,

In Campania, nel Cilento, a Castelcivita troviamo queste cavità carsiche ricche di stalattiti e stalagmiti che con il tempo sono riuscite a formare delle vere e proprie statue, dei veri paesaggi lunghi circa cinque chilometri sotto i monti Alburni. Il percorso per la visita alle grotte è più o meno lungo in base alla stagione in cui ci si trova.
Facilmente raggiungibili le grotte di Castelcivita le troviamo nei pressi del fiume Calore e non troppo lontane da Paestum.

e come

Scoprire le testimonianze della vita preistorica ed assistere ai fenomeni naturali che si realizzano rende la visita in un’atmosfera surreale e ci si rende conto che il tutto è ancora vivo, proprio grazie allo sgocciolare perpetuo dell’umidità presente che forma lentamente le stalattiti e le stalagmiti;
uno spettacolo davvero impressionante è quello di una colonna nata dall’unione di una stalattite con una stalagmite che per congiungersi hanno impiegato secoli.
Visitare le grotte di Castelcivita diventa anche piacevole grazie alla guida che accompagna durante il percorso.

nei tre percorsi

La visita alle grotte di Castelcivita si effettua su tre tipi di percorso, come anzidetto in base alla stagione, e per la sua grandezza (a differenza della Grotta delle Meraviglie, più piccola, che si trova a Maratea 🙂 )

  • percorso turistico
  • percorso amatoriale
  • percorso speleologico.

Il percorso principale chiamato anche percorso turistico, aperto tutto l’anno, attraversa vari spazi più o meno ampi, tra vicoli e laghetti formatisi nel tempo tra cui troviamo il più grande chiamato Lago Sifone proprio perché trattasi di un bacino idrico; lungo questo viale principale si trovano altri sentieri che non sono sempre aperti, ma solo in base alla stagione: il percorso amatoriale.
Perché in base alla stagione? Semplicemente perché trovandoci in una grotta sotterranea, l’acqua presente può salire e scendere di livello.
Tornando al percorso principale, si arriva fino ad una parte aperta solo in estate per il motivo anzidetto; il percorso completo, o percorso speleologico, termina al lago Sifone e da lì inizia una parte riservata ai soli speleologi fino al Lago Terminale, non accessibile se non si è qualificati tali.

la sosta

Nessun problema per fermarsi a visitare le Grotte, a circa cinquanta metri dall’ingresso c’è un comodo parcheggio, a pagamento direttamente insieme al biglietto di ingresso, utile sia per le auto che per i camper o pullman.

 

piccola e bella curiosità:
tempo fa le grotte si sono prestate come scenario fantastico per una rappresentazione teatrale dell’Inferno di Dante Alighieri.