Parlare brevemente di Firenze, città di Dante non è semplice come sembra, quindi mi limiterò a dire che il capodanno tra il 2009 e il 2010 è stato il più bagnato che avessi mai visto;
la tanta pioggia non ci permise di metter fuori il naso se non per qualche ora al giorno… e infatti già dal pomeriggio il cielo non prometteva nulla di buono.

 

…conveniasi a quella pietra scema
che guarda il ponte
che Fiorenza fesse

vittima nella sua pace postrema
Dante
Par. XVI, 145-147

 

un po’ di storia

In antichità chiamata Fiiorenza, già nel Medioevo era una città importante, ma addirittura nel periodo avanti Cristo il nome dato dai Romani ad un semplice villaggio era Florentia; nel tempo ha visto varie dominazioni dai bizantini agli ostrogoti per passare dai longobardi ai franchi finché divenne la culla del Rinascimento con a capo il casato dei Medici che per dar lustro alla città convocò vari artisti dell’epoca a lavorare in città.
Pian piano Firenze divenne una città che poteva difinirsi abbastanza ricca, infatti chiunque riusciva a fare affari con le banche fiorentine e con la famiglia Medici poteva vantarsi di aver fatto dei buoni investimenti; in effetti la moneta locale, il fiorino, divenne ben presto la moneta più forte in Europa, un po’ quasi come il dollaro odierno.

arriviamo col sole

Arriviamo a Firenze con il sole, ma nonostante poi arrivino le nuvole minacciose, il grigio del cielo non ci  impedisce comunque una gita, una sosta piacevole ed una passeggiata meno riposante del previsto tra i fiorentini e non;
lungo l’Arno si cammina bene quando il tempo non è dei migliori, perché non tutti amano la pioggia quindi le strade risultano abbastanza libere e sia a piedi che con l’autous si circola bene.

e apriamo l’ombrello

Alla ricerca di un buon ristorante per la sera del capodanno, non manchiamo di visitare il grande mercato stracolmo di venditori di borse in cuoio, pelle e quant’altro si possa desiderare di acquistare; troviamo infine quello che cerchiamo e prenotiamo per la sera sperando che il tempo migliori.
Torniamo al nostro mezzo in sosta e ci iniziamo a preparare per la sera, l’ultima dell’anno, ignari di quanto sarebbe successo poco dopo.
Le rassicurazioni sui mezzi pubblici e sui taxi di zona non ci hanno permesso di preoccuparci più di tanto per arrivare al ristorante che ci avrebbe atteso per le 21 circa, quindi ci prepariamo nel mentre si prepara anche il cielo sopra di noi.
Tempo un’ora inizia a piovere, ma a piovere come mai visto; tentiamo l’uscita mentre rallenta un po’ e ci rechiamo alla fermata del bus, attendiamo circa un’ora sotto un’acqua battente finché poi sconsolati tentiamo la chiamata di un taxi; dopo varie telefonate comprendiamo che nesun taxi verrà mai a prenderci quindi torniamo indietro e festeggiamo il capodanno insieme al nostro SBrigolo che ci attende fiducioso; menomale che in camper c’è sempre qualcosa da mangiare per ogni evenienza ed emergenza!
Questo è il bello (per me) di avere una casa su ruote!
Sperando in una giornata migliore per l’indomani ci corichiamo molto più tardi.

tra palazzi e giardini

Ma se il capodanno non fu clemente dal lato meteo, possiamo dire che i giorni seguenti, seppur armati di ombrello, ci hanno permesso di visitare il Palazzo Pitti ed i Giardini di Boboli, antica residenza del sovrano e terreno annesso, un ottimo esempio di giardino all’italiana che accoglie tantissimi visitatori ogni anno mostrando varie sculture anche di epoca romana.
La grotta di Adamo ed Eva a me è molto piaciuta, mi ha davvero commossa con loro due abbracciati e i mosaici all’interno… beh, bella davvero.

in piazza

Certo che poi, l’incanto lo si ritrova davanti a David, che ti guarda e tace lasciandoti pensare quel che vuoi, perché solo pensare che sia bello è notevolmente poco;
pensare a come un uomo possa esser riuscito a realizare tutto ciò da un blocco di marmo lascia a dir poco senza fiato;
purtroppo nonostante il meteo avverso, la fila per entrare era troppo lunga e abbiamo dovuto rinunciare, ma la prossima volta speriamo di riuscire ad entrare negli Uffizi.

La visita a Firenze è stata breve, ma non essendo molto distante da casa, ogni scusa sarà ottima per tornare e vedere quello che si è tralasciato.