Vi è mai capitato di leggere o di sentire “caffè sospeso“?
Se sì… siete stati a Napoli, se no… ve lo spiego subito e vi offro un caffè.

storia o tradizione?

Se vogliamo dirla tutta non si sa ancora se questa “usanza” sia più una tradizione o faccia parte della storia di Napoli, quel che si sa è essere un’abitudine solidale verso chi non può permettersi di pagare un caffè.

 

 

Che vuol dire?

‘O cafè suspiso così come viene detto in napoletano vuol dire che si dona un caffè, una tazzina di caffè espresso ad uno sconosciuto meno abbiente; chiamiamolo un gesto solidale, un gesto generoso ma comunque lo chiamiate sarà sempre un gesto nobile di cui beneficerà uno sconosciuto.

come funziona?

Si entra in un bar e si chiede un caffè, poi se ne pagano due.
Uno lo si consuma ed un altro rimane pagato “in sospeso” per il prossimo cliente meno fortunato e che non può pagarselo.

da quando?

Ovviamente questa tradizione, questa usanza ha origini antiche e addirittura lo scrittore Riccardo Pazzaglia la attribuisce alle simpatiche diatribe tra amici per pagare il caffè; quando spesso si era in dubbio su chi aveva consumato il caffè o meno, si finiva per pagarne uno in più che rimaneva quindi “in sospeso” per chi ne avesse avuto bisogno più avanti.

 

caffè e acino di fuoco

Assolutamente no, il caffè sospeso non è l’unico esemplare di solidarietà, ma nella società partenopea si trovano vari gesti unanimi, per esempio anche il meno noto (ormai) “acino di fuoco“: un tizzone ardente che nei cortili si offriva da chi aveva già il fuoco acceso verso chi ancora lo aveva spento affinché si risparmiasse il consumo dei fiammiferi.

 

il caffè sospeso nella rete

 

No, non si tratta di una vera rete fisica, ma di una rete di associazioni culturali; la “Rete del Caffè Sospeso” ha infatti istituito la “Giornata del Caffè Sospeso” che si celebra ogni anno il 10 dicembre.