Un angolo di Roma, la mia città, che non tutti conoscono ma comunque molto bello: la Fontana del Mosè.

breve storia

Una fontana come le altre, ma non proprio.
La costruzione della Fontana del Mosè su richiesta dell’allora papa Sisto V, fu dovuta alla mancanza di acqua nei rioni vicini: Viminale e Quirinale oltre alla grande villa Montalto ivi ubicata sui due colli.
Quindi sfruttando due sorgenti non molto distanti da Roma, su terreni di Sua proprietà, e passando per l’acquedotto Alessandrino (nato grazie all’imperatore Alessandro Severo) fece arrivare l’acqua dove voleva.

di una fontana con due nomi

Una fontana con due nomi, chissà se solo a Roma?
Comunque qualcuno risponderà a questa domanda; nel frattempo rendo chiari i due nomi della fontana: Fontana del Mosè e Mostra dell’Acqua Felice.

 

 

Fontana del Mosè o Mostra dell’Acqua Felice?

Il primo nome, del Mosè, è dato dalla statua omonima mentre il secondo fu coniato in onore di chi la fece costruire: Papa Sisto V il cui nome era Felice Peretti.

e l’acqua era davvero “felice”?

Sembra proprio di sì o almeno così sembrò all’epoca.
Diciamo sembra perché l’acqua giunta da Palestrina fu analizzata da alcuni farmacisti siti in Castel Sant’Angelo che la trovarono la migliore delle acque potabili romane.
Vero o no, grazie a questo risultato l’acqua arrivò dove era aspettata.

giunta l’acqua, occorreva una fontana adeguata

Ora che si aveva l’acqua, bisognava costruire una fontana degna del nome e il progetto fu affidato all’architetto Fontana (che coincidenza, eh? ).
Il costo non fu minimo ma alla fine il desiderio della fontana fu esaudito.

dove si trova?

Possiamo dire che la Fontana del Mosè trovò la sua collocazione non molto distante dalle Terme di Diocleziano e l’attuale Stazione Termini, nel Rione Castro Pretorio:
Il punto preciso dove poterla ammirare è in Piazza di San Bernardo e subito sarà individuabile data la sua grandezza e anche, diciamo, bellezza 😉

perché del Mosè, cosa ci fa un Mosè su questa fontana?

Questa fontana è suddivisa in tre parti: tre nicchie e in quello centrale si trova una statua del Mosè ad indicare le acque sgorganti dalle rocce, così come la famosa divisione.
Non si tratta di un Mosè di Michelangelo, perché questa statua fu realizzata dallo scultore Sormani insieme al Bresciano, ossia Prospero Antichi.

e abbiamo una leggenda

Certamente anche qui, al solito, troviamo una leggenda riguardo la statua del Mosè.
Sembra che lo scultore Sormani abbia costruito una statua abbastanza brutta e tozza rispetto a quella del Michelangelo e in conseguenza di ciò i romani la chiamavano Mosè ridicolo.
Altro motivo dell’essere ridicolo, la statua porta con sé le Tavole della Legge che Mosè ancora non aveva ricevuto quando fece il miracolo delle acque, quindi una statua anacronistica.
In seguito a queste derisioni, lo scultore Sormani sembra essersi suicidato; sembra perché non se ne conosce la reale fine.

E siccome Pasquino (poi ve lo farò conoscere) era solito scrivere le sue “pasquinate”, eccole qui:

Guardo con occhio torvo

l’acqua che sgorga ai pié

pensando inorridito

al danno che a lui fe’

uno scultor stordito

oppure, ma non soltanto,

È buona l’acqua fresca e la fontana è bella

Con quel mostro di sopra però non è più quella

O tu, Sisto, che tanto tieni alla tua parola

Il nuovo Michelangelo impicca per la gola

 

infine abbiamo le incisioni

In cima alla fontana vi è una scritta, ovviamente in latino, dedicata all’allora papa Sisto V a cui si deve la realizzazione della fontana e l’arrivo dell’acqua ai rioni adiacenti.

 

 

che tradotto vuol dire:

«Papa Sisto V piceno, dall’agro Colonna sulla sinistra della via Prenestina, raccolse l’acqua da molte sorgenti dal ventesimo al ventiduesimo miglio, per un condotto sinuoso e lo chiamò Felice dal nome avuto prima di divenire pontefice.»

e in basso ecco un’altra iscrizione dove si informa sull’inizio e la fine della costruzione della fontana stessa:

«(l’opera) iniziò nel I e terminò nel III anno del pontificato 1587.»

 

 

Quindi, è un po’ tozzo questo Mosè, d’accordo, ma la fontana vi assicuro essere bella; se poi vista alla luce del tramonto… 
lascio a voi le considerazioni.