Stare fermi non ci piace, non è nella nostra indole, non siamo nati camperisti ma ci siamo diventati e fermarci ci fa sentire legati.
Un fermo di giorni ci pesa, figuriamoci di mesi, no non fa per noi, eppure dobbiamo tirare il freno a mano e stare calmi: per il nostro e per il bene di tutti, perché così è e così sarà ancora per… chi lo sa?
Dimmi come e quando è un pensiero che ricorre nella mente di chi è abituato a girare, a viaggingirare, anche solo per un fine settimana;
perché quando ci si sposta si aiuta anche l’economia del Paese lo sapete?
E forse proprio questa domanda dimmi come e quando è stata la scintilla che ha provocato una serie di pensieri, di affermazioni e di tutto; insomma parlando con altri mi son detta, perché non provare a scrivere a chi di dovere, spiegando e chiedendo proprio: dimmi come e quando.
E così è nata questa lettera, una lettera aperta semplice ma una lettera di quelle che non se ne scrivono più, di quelle scritte con il cuore ed eccola qui, pubblicata anche sulla pagina Facebook e disponibilissima alla condivisione, perché si sa mai che arrivi sulla bacheca giusta?
“Chiar.mo Presidente Giuseppe Conte,
Le scrivo in qualità di cittadino che non rappresenta altro che una categoria semplice di turisti itineranti; semplicemente una categoria che aiuta, e non poco, il turismo in Italia.
Lei forse non avrà sentito parlare di chi viaggia in camper o in roulotte attraverso la nostra bella Nazione qual è l’Italia, ebbene brevemente mi permetterò di descrivere quanto ci rendiamo utili con i nostri viaggi, spesso sottovalutati dai più.
Dal momento dell’accensione del motore del nostro camper o appena agganciamo al traino la nostra roulotte, iniziamo a consumare ed a spendere nel nostro Paese; iniziando dal carburante e attraverso la rete autostradale diamo abbastanza contributo alle casse statali;
quando arriviamo alla prima destinazione dove ci fermiamo per visitare, usiamo acquistare prodotti locali e spesso andare a consumare pasti nei ristoranti locali, perché è così che facciamo noi turisti itineranti.
Altra cosa che forse potrebbe sembrare di poco conto e che Le faccio presente riguarda la nostra permanenza nei luoghi di visita: sostiamo in aree di sosta o campeggi, ubicati spesso fuori dai centri abitati e per raggiungerli usiamo i mezzi di trasporto locali, oppure usiamo le nostre biciclette che non inquinano.
Gentile Presidente, ben sapendo che il virus non scherza non sono qui a chiederLe di permetterci di uscire con il nostro mezzo ricreativo domani stesso, ma considerando che propriamente il camper o la roulotte sono classificati come una casa, perché non dare la possibilità anche a noi di poterne usufruire almeno durante il fine settimana per iniziare e sperando che vada sempre meglio si arriverebbe alla stagione turistica.
A proposito della stagione turistica, possiamo quasi con certezza dire che turisti stranieri quest’anno non ne vedremo e così sarà per noi che resteremo in Italia, nel nostro Paese che nulla ha da invidiare ad altri; quindi perché non farci iniziare a dare un contributo alle casse dello Stato, già abbastanza sofferenti, tramite noi che dove arriviamo spendiamo, consumiamo e acquistiamo?
Noi riusciamo a contribuire dando lavoro alle strutture preposte ovviamente e sempre nel massimo rispetto delle direttive da Lei indicate, e questo gentile Ministro credo sia un argomento da non sottovalutare.
Perché no, stabilendo un tipo di ordine da Lei deciso che permetta di uscire con i nostri mezzi ricreativi sì ma con un criterio e comportamento da seguire; del resto dentro ad ogni camper o roulotte viaggerebbe e vivrebbe lo stesso nucleo familiare che è in una casa stabile: l’unica differenza sarebbero le ruote che ci porterebbero in un luogo differente ma con le stesse regole da seguire e rimanendo nella regione di appartenenza, finché non vi sarà altra via libera.
Naturalmente quanto sopra descritto riguardo le nostre visite ai ristoranti locali così come l’utilizzo di mezzi pubblici verrebbe sostituito dalle personali biciclette, e ad altri siti di interesse locale andrebbe al momento a decadere, essendo il mezzo ricreativo dotato di servizi che lo rendono autonomo e non necessitano quindi di dover forzatamente andare a pernottare o mangiare fuori, cosa che accadrebbe per chi volesse recarsi in hotel o altro tipo di alloggio per vacanza.
Gentile Presidente la mia, la nostra, speranza è quella di ricevere una risposta, e la mia è una domanda che parte dal cuore perché se è vero che parlare di vacanza potrebbe sembrare scortese di fronte ai tanti malati, ed oltre, avuti in questo brutto periodo è anche vero che purtroppo e per fortuna si debba comunque andare avanti e quale miglior sistema Lei vede se non quello di poter usufruire di un mezzo proprio che riesce a distanziarsi dagli altri per evadere un po’ dalla tristezza di tutti questi giorni?
Confidando in Lei, un buon lavoro dal profondo del cuore”
Questo è quello scaturito dal mio, dal nostro cuore e chi ha un cuore come me, come noi, sa bene cosa si prova a tirare il freno a mano per tanto tempo.
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