Roma è attraversata dal Tevere e su questo vi è un’isola, la Tiberina, questo lo sappiamo tutti, ma forse non tutti sanno che qui si trova la Basilica di San Bartolomeo all’Isola.

un po’ di storia

Stiamo parlando di una chiesa molto antica di stile barocco la cui età supera i mille anni; la Basilica di San Bartolomeo all’Isola si trova nel Rione Ripa situato tra l’antica zona ebraica (il famoso Ghetto) e Trastevere.

 

La chiesa fu costruita per volere dell’allora imperatore Ottone III di Sassonia per dedicarla a due martiri: San Bartolomeo e Sant’Adalberto di Praga.

 

 

del luogo noto

Sì il luogo della costruzione della chiesa era già noto ai cristiani e da parecchio pure; qui infatti sull’Isola Tiberina era presente un tempio dedicato ad Esculapio e parecchi pellegrini arrivavano da ogni parte in questo luogo sacro per chiederne la guarigione.

 

 

le spoglie del Santo

Si narra che le spoglie di San Bartolomeo arrivarono a Roma dentro un catino tuttora esposto nella basilica che, rubato nel 1981 fu ritrovato dopo quattro anni;
tuttavia sembra però che vi fu un grossolano errore nel trasportare le spoglie del Santo.
Sembra infatti che ad arrivare a Roma non furono i resti di San Bartolomeo che rimasero custoditi a Benevento ma si trattava delle spoglie del vescovo di Nola San Paolino.

e il pozzo

Nella basilica vi è anche un pozzo quasi sicuramente di epoca romana le cui acque ritenute taumaturgiche dai cristiani presenti allora, lo fecero diventare un simbolo evangelico;
questo perché sul marmo che sovrasta il pozzo vi è un’immagine di Cristo che sembra suggerire di bere la Sua acqua come così si recita nel Vangelo secondo Giovanni:
Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv, 7,38).

fino alla Comunità

Perché “fino” alla comunità e quale?
Nel 1993 la basilica di San Bartolomeo fu affidata alla Comunità di Sant’Egidio.
Dopo qualche anno nei locali della chiesa iniziarono alcune riunioni di una commissione denominata “Nuovi Martiri”, con l’intento di studiare quanto avveniva sui martiri cristiani del ventesimo secolo finché nell’ottobre del 2002 durante una celebrazione venne posta una icona dedicata proprio ai martiri del novecento.

Cappella della Vergine
o del Santissimo Sacramento

 

Nella navata destra di San Bartolomeo all’Isola, in fondo, alla stessa altezza dell’altare centrale si trovano quattro scalini che permettono l’ingresso ad una cappella dedicata al Santissimo Sacramento; si riconosce benissimo perché sul primo gradino vi sono due leoni e al centro del pavimento si trova la lapide funeraria di Alessandro Orsini.

Questa è chiamata anche la Cappella della Vergine data la presenza alle pareti di scene affrescate della Presentazione al Tempio, della Natività di Maria, e dell’Annunciazione.

 

 

tra storia e leggenda troviamo i Sacconi Rossi

Chi erano i Sacconi Rossi?
Sembra si trattasse di una Confraternita dedita alla pratica quotidiana della Via Crucis per meditare proprio sulla passione subita e far trovare giovamento alle anime del Purgatorio;
il nome deriva dall’abito che veniva indossato: un mantello rosso con cappuccio, quindi da qui i Sacconi Rossi.
Il compito dei Sacconi Rossi era quello di suffragare i defunti e seppellire chi era morto abbandonato o annegato nel Tevere, questi riti avvenivano quindi con l’abito rosso e in processione illuminati da torce.

una Confraternita?

Solo dopo anni l’allora Papa Pio VI li riconobbe quale Confratenita e concesse loro alcuni locali negli scantinati della basilica affinché potessero seppellire in maniera concreta i morti portati in processione; tutto questo iniziò a terminare con l’unione di Roma al Regno d’Italia nel 1870 finché nel 1960 la Confratenita cessò di esistere.
Dopo numerosi anni ed arriviamo al 1988 l’ospedale Fatebenefratelli ottiene i locali in gestione per creare così la scuola infermieri e da allora il Priore dell’ospedale che se ne occupa ha il controllo dell’Oratorio dei Sacconi Rossi.

 

sì e ogni 2 novembre:

Per commemorare tutto e rendere omaggio ai defunti ogni anno nel giorno a loro dedicato, il 2 novembre, all’ora del tramonto si celebra una messa nella chiesa dell’ospedale che si conclude con una processione a lume di candele fino alla punta dell’isola opposta a Ponte Rotto, ed i presenti lanciano quindi una corona di fiori quale omaggio ai defunti.

In questo video di pubblico dominio c’è la testimonianza della commemorazione.

 

 

 

 

 

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