Siamo in Calabria, nella provincia di Vibo Valentia, la località che visiteremo è Tropea, la cosiddetta “perla del Tirreno“, andiamo!

un po’ di storia

Anticamente il nome Tropea in latino era Trapeia che a sua volta derivava dal greco Τράπεια, ma la sua storia inizia in epoca romana, esattamente con la sconfitta di Cesare Ottaviano da parte di Sesto Pompeo; infatti poco più giù i romani avevano già costruito un porto commerciale, precisamente vicino all’attuale località Santa Domenica, a Formicoli.
Si narra che il fondatore di Tropea fu Ercole che tornando dalla Spagna si fermò sulla Costa degli Dei, infatti nelle zone limitrofe sono state trovate alcune tombe di origine magno-greca nonché alcuni resti di epoca bizantina come la chiesa sul promontorio e le mura di cinta.

le chiese,

Nonostante il mare abbia la meglio, possiamo comunque visitare anche altro e godere di paesaggi incantevoli, scorci incredibili e visioni che riescono a stupire.
Il duomo dedicato a Santa Maria santissima di Romania colloca la Sua immagine nell’altare centrale e si trova nel pieno centro storico, è visitabile liberamente, nel pieno rispetto ovviamente, ha tre navate e non ho notato particolari ricchezze in esso benché trattasi della protettrice del luogo; questa chiesa sorge sui resti di un cimitero bizantino ed ogni restauro è stato sempre fatto rimanendo in tema.

Un’altra chiesa che merita una visita, è dedicata a San Michele Arcangelo, o come preferiscono chiamarla i locali Chiesa del Purgatorio che ha una sola navata ma vanta un campanile del 1877 e sulla facciata sinistra un mosaico raffigurante il santo; perché del Purgatorio?
Semplicemente perché quando la chiesa del Rosario divenne parrocchia, i confratelli della Congrega di San Michele e delle Anime del Purgatorio trovarono qui una nuova sede e vi si stabilirono da ormai un paio di secoli.

Se queste due chiese meritano, non possiamo non parlare della chiesa più in vista di Tropea: Santa Maria dell’Isola che sorge su uno scoglio e sembra voler dominare il mare e la città intera;
se ora si tratta di uno scoglio è appurato che in passato questo sia stato proprio un isolotto meta di alcuni eremiti ed unitosi alla terraferma in seguito al terremoto del 1783.

Il convento dei frati cappuccini trova alloggio in una posizione distaccata dal centro storico, ma sempre sovrastando la marina; scendendo da una delle scalinate che portano giù si passa attraverso il Calvario illustrato sulle mura e si arriva alla casa dei frati con la chiesa della Sanità, da cui il nome che deriva dall’ospedale che precedette la chiesa omonima abbandonata dai cappuccini secoli fa e rimessa in sesto dal barone Galluppi intorno al 1600.

La chiesa di San Francesco sorge nei pressi di Parghelia, arrivando da Nord è la prima che si incontra e da dove si può vedere il porto e parte delle mura cittadine;
si narra che un tempo un nobile locale, tal Giovanni Adesi, andando verso la marina inciampò e cadde, ma non rovinò giù per il dirupo perché un vecchio che di lì passava lo acciuffò per i capelli e lo pose alla fine della scarpata;
sarà stata la paura o chissà cosa, quel signore nobile raccontò di aver incontrato San Francesco di Paola che lo aveva salvato ed in suo onore fece costruire la chiesa che ancora noi visitiamo.

i vicoli,

Passeggiare a Tropea può far scoprire numerosi vicoli pù o meno colorati, antichi quanto moderni; si scoprono palazzi d’epoca e locali alla moda ricavati da grotte e che lasciano quindi intravedere quelli che erano i muri originali;
la passeggiata nel centro storico avviene salendo su una delle scalinate che dal lungomare portano su, quella più vicina alla nostra sosta è di circa cento gradini, con una vista della marina e di quanto circonda Tropea da far rimanere incantati;
i negozi del centro storico hanno di tutto, dai souvenir agli alimentari, dai vestiti vintage a quelli ulra moderni e spiritosi; uno in particolare ha attratto la mia attenzione e mi ha trattenuta nel suo interno almeno una buona mezzora, era infatti un misto tra souvenir e abiti, il tutto esposto in un cortile d’epoca e non ho potuto fare a meno di acquistare una gonna color violetto a balze ricamate; l’ho comprata perché me ne ricordava una di anni fa.

le cipolle

Si fa presto a parlar di cipolle, di cipolle rosse e di cipolle rosse di Tropea;
le differenze ci sono, come in tutti i prodotti locali di ogni luogo, non si possono confondere: il gusto è diverso.

La cipolla rossa di Tropea ha una zona ben definita di produzione che permette di prendere un determinato sapore in base al terreno di coltivazione, non amara ma propriamente dolce;
importata dai Fenici viene ancora coltivata e venduta in tutto il mondo ma guai a scambiarla per quella rossa comune: la cipolla rossa di Tropea non è sempre tonda ma tende all’ovale;
ricca di  zuccheri, sali minerali e vitamine contribuisce alla nostra dieta alimentare con circa una ventina di calorie ogni cento suoi grammi;
non dimentichiamo che essendo un ortaggio con proprietà antisclerotiche aiuta a prevenire l’infarto e rende meno faticoso il lavoro del cuore e sue arterie, ma un altro suo potere è quello di essere un sedativo e quindi di aiutare a conciliare il sonno.

e la sosta

Se spesso la notte si può sostare indisturbati nella piazza antistante l’isola, è meglio spostarsi al mattino, essendo quello un grande parcheggio per chi approfitta del mare spettacolare che bagna Tropea;
anche sul lungomare stesso si notano vari camper in sosta libera ma per maggior sicurezza e comodità noi abbiamo scelto di sostare in un’area attrezzata, proprio vicino all’isola e sotto la scalinata che coi cento gradini sale al centro storico.

Bella Tropea, ospitale la sua gente e meraviglioso il suo mare.