Ci troviamo nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore, nel cuore di Roma e scopriamo per caso un sito archeologico: la Cripta di San Vito.

cosa c’è qui?

Proprio vicino alla Basilica di Santa Maria Maggiore “vive” il sito archeologico più antico di Roma: proprio la Cripta di San Vito.

da quando è qui?

Possiamo dire che questo luogo è qui da molto, moltissimo, tempo e la prima volta che questa chiesa fu nominata fu da parte dell’allora papa Leone III.

però era chiuso e segreto…

E sì, era un luogo “nascosto” e rinvenuto nella seconda metà degli anni settanta del secolo scorso durante alcuni lavori di restauro in occasione del quinto centenario della costruzione della chiesa di San Vito.

nascondendo mura e strade

Oltre la cripta venne alla luce una parte di strada romana, che entrando in visita è facilmente riconoscibile; oltre questa furono riscoperte anche alcune opere idrauliche appartenenti al più vecchio acquedotto romano.

 

 

 

La chiesa era già esistente e con un altro nome

La chiesa di San Vito era già esistente grazie alla costruzione commissionata dall’allora papa Sisto che la diede in affido alle suore di San Bernardo.
il nome però originario era “in Macello” e questo perché lì vicino esisteva il Macellum Livia, che altri non era che un mercato sul colle Esquilino edificato dall’allora imperatore Augusto dedicandolo alla moglie Livia.

e una leggenda  ( 🙂  )

si narra infatti che i primi lavori di restauro furono ordinati dal principe  Federico Colonna per ringraziamento della guarigione dopo esser stato morso da un cane affetto dalla rabbia.

La chiesa si gira

La chiesa di San Vito si gira e inizia a guardare verso via Carlo Alberto; questo perché la città iniziava a diventare più grande e l’aumento dei fedeli rese necessario l’espandersi delle mura, finché la grandezza del rione Esquilino arrivò fino a un’altra importante chiesa (Santa Croce in Gerusalemme, di cui poi parleremo) e la chiesa di San Vito aprì la sua porta verso via Carlo Alberto, ma fino agli anni settanta del secolo scorso.

 

 

 

ma per poco, diciamo

L’apertura della chiesa di San Vito verso via Carlo Alberto terminò negli anni settanta del secolo scorso quando fu riportato l’ingresso originale sulla via omonima alla chiesa, spostando di nuovo l’altare e tutto il resto.

Ingresso alla cripta

Quella che quindi era la porta della chiesa di San Vito, per un periodo, ora è l’ingresso alla cripta di San Vito e percorrendo via Carlo Alberto verso la basilica di Santa Maria Maggiore lo troviamo alla nostra sinistra, facile facile da trovare e visitare.

 

 

Ah!
L’ingresso è quasi gratuito, ma una piccola offerta di due euro è molto gradita e permette la prosecuzione dei lavori e manutenzione  😉