Chi dice che il Molise non esiste si sbaglia e nemmeno di poco, perché esiste ed è pure bello, come lo è Termoli in provincia di Campobasso.

un po’ di storia

Come a volte accade, alcune testimonianze del passato vengono cancellate o perse a causa di saccheggi e qui a Termoli ne avvenne uno turco intorno alla metà del millecinquecento; però sempre come a volte accade si ritrovano necropoli che rendono viva la storia del luogo, e così qui a Termoli vennero ritrovati alcuni resti nelle località Porticone e Difesa Grande, proprio a dimostrazione della presenza di popoli in questa zona già dall’antichità.
Il borgo nacque proprio su un’altura per assicurarsi la difesa dagli invasori e pian piano anche le mura circostanti presero forma insieme al castello che ancora è presente.

e le origini del nome

Giungere ad una breve conclusione del nome Termoli non è cosa semplice, ci sono infatti varie correnti di pensiero che non si congiungono sempre;
la prima ipotesi antica deriva dalla costante presenza di terremoti…
di altro parere invece alcuni studiosi che assegnano il nome Termili in ricordo dei primi marinai giunti qui da Creta.
Insomma le ipotesi sono parecchie e l’unica certezza è che la cittadina è molto carina da visitare.

il castello Svevo,

Perché il castello Svevo?
Svevo è il castello di Termoli ed è una testimonianza dell’allora presenza di Federico II di Svevia che ne permise e progettò la costruzione per difendersi da chi avrebbe potuto attaccare la zona.
Naturalmente nel tempo il castello è stato modificato varie volte, a causa di guerre e attacchi, ma anche di mareggiate, l’originale è ormai quasi scomparso; proprio per protezione da mareggiate a metà del secolo scorso venne prolungata anche la scogliera.
C’è da dire che durante alcuni restauri sono stati rinvenuti alcuni graffiti sembra risalenti al secolo sedicesimo e addirittura dei disegni fatti con il carbone quando la cisterna sottostante era adibita a carcere borbonico.
Infine dopo i danni patiti durante la seconda guerra mondiale il castello Svevo di Termoli è diventato monumento nazionale e museo storico regionale.

la cattedrale

Altro sito di interesse è la cattedrale dedicata a Santa Maria della Purificazione e dove al suo interno sono conservati i corpi dei Santi patroni di Termoli: Basso e Timoteo.
La cattedrale si trova nel punto più alto del promontorio ed è anch’essa abbastanza antica ma notizie precise non se ne hanno ma sembra che la sua costruzione avvenne sopra i resti di un antico tempio pagano dedicato a Castore e Polluce, due personaggi della mitologia greca e figli di Zeus.

e il trabucco

Se ci affacciamo dal promontorio, proprio sotto al castello non possiamo evitare di restare meravigliati davanti ad una grande costruzione che si estende sul mare, splendido nella sua postazione di lavoro, è il Trabucco.
Non si tratta dell’antico trabucco di Bricche, quello da circa venti anni non c’è più meritandosi il riposo come pure il suo padrone da un paio di anni.

il trabucco sotto al castello

di Bricche

Ogni trabucco riceveva il nome da chi ci lavorava, da chi ci sfamava la famiglia e così era anche per un termolese, tal sig. Rocco Mascilongo soprannominato “Bricche“: perché?
Un aneddoto ce lo spiega.
Il padre di Rocco era l’attendente al fronte di D’Annunzio a cui portava sempre una tazzina di caffè, ma il poeta ogni volta lo rimproverava dicendogli che non voleva una tazzina ma un “bricco” di caffè; al suo ritorno a Termoli, il padre di Rocco chiese al bar un “bricco” di caffè lasciando stupiti i presenti compreso il barista; nessuno sapeva cos’era e lui spiegò brevemente trattarsi di una caffettiera di caffè: un “bricco di caffè”.
Da quella volta padre e figlio vennero soprannominati “Bricche“.

la sosta

Premesso che parcheggiando non si arreca alcun danno e vicino al porto si è ben tollerati, soprattutto perché da qui si può salpare per le Isole Tremiti, ho notato che anche in altri parcheggi nessun problema è stato elevato.
Comunque nella sezione “dove ci fermiamo” trovate le indicazione per arrivare ad un’area di sosta dedicata.