Una cittadina sarda, non troppo piccola né dispersiva, accogliente e storica, sul mare e nel mare: Alghero ci ospita per un po’ e noi la giriamo un po’.

 

breve storia

Considerare breve la storia di Alghero è un po’ difficile, considerando che la famiglia Doria di Genova la costruì intorno all’anno mille, sfruttando alcuni terreni formanti una penisola;
come sempre quando si fonda una città si cerca un luogo difficile da attaccare né dal mare né da terra e le mura che sono ancora visibili ne dimostrano ancora la sua forza.
Per rendere ancora più forte la città, fu costruito dopo diversi anni, un canale che rese così la penisola di Alghero un’isola collegata alla terraferma solo da un ponte levatoio; attualmente il canale è la Via Vittorio Emanuele.
Le popolazioni che hanno vissuto qui hanno influenzato le costruzioni e la maggiore dominazione catalano-aragonese ha lasciato bei segni in città come nella lingua parlata che per secoli è stata proprio quella ufficiale, ossia il Catalano.

i palazzi storici

Numerosi sono i palazzi che si possono notare e che spiccano di valore ad Alghero, certo che non possiamo raccontarli tutti, quindi non ce ne voglia chi legge, ma proviamo a vederne qualcuno insieme.
Palazzo Carcassona si trova in Via Sant’Erasmo è di origine ebraiche e fu costruito dall’omonima famiglia proprio nel quartiere dedicato agli ebrei così meglio definito poi “ghetto”; il ghetto al suo interno era completo, avendo anche una sinagoga ed un cimitero finché gli ebrei stessi vennero mandati via dal Regno di Aragona e il tutto convertito in chiesa cattolica dedicata alla santa Croce. Proseguendo nella stessa via ed attaccato a questo, troviamo il Palazzo Arbosich che essendo più piccolo sembra essere parte del Carcassona ma a sé stante. Il Palazzo Machìn che prende il nome dalla famiglia che vi abitò per parecchio tempo, fu realizzato da lavoratori catalani nel sedicesimo secolo che davvero merita una visita , di attuale proprietà diocesana, lo troviamo in Via Principe Amedeo.

ed in stile Liberty

Non solo di storia antica è formata Alghero, infatti oltre ai palazzi “classicamente storici” troviamo anche quelli che possiamo definire di più recente costruzione e sono ovviamente più ben conservati rispetti ai precedenti; anche se parecchi di questi palazzi liberty sono stati modificati e trasformati in edifici residenziali sono comunque belli da vedere e considerando l’ampliamento cittadino ora si trovano al centro della città, mentre all’epoca della costruzione erano prettamente in periferia; la maggior parte si trova sul Lungomare Dante che è il più vicino al centro storico; da notare che tutti questi palazzetti hanno l’entrata in Via Gramsci ed il giardino che guarda il mare.

il mare, il bosco

Alghero è una città sul mare, con il suo porto e le sue aree protette; con i suoi fondali e le sue spiagge. L’area marina protetta qui in città è la “Capo Caccia-Isola Piana” nata nel 2002 grazie al decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ed affidata al Comune medesimo che ne cura la conservazione e la crescita;  il Parco Regionale di “Porto Conte” è nato nel 1999 grazie alla legge regionale locale ed ospita numerose specie animali e vegetali, soprattutto quelli legati all’ambiente costiero ed alla macchia mediterranea, all’interno del parco sono percorribili vari sentieri protetti.

e le Grotte

Nell’interno del Parco di Porto Conte si trovano alcune delle più belle grotte italiane, che sono emerse e sommerse diventando un sito archeologico molto importante e che sembrano essere state abitate tantissimi anni fa; sono queste la Grotta di Nettuno, la Grotta di Nereo che è sommersa e la Grotta Verde chiamata anche dell’altare.
All’interno di queste grotte si trova una grande colonia di madrepore che permette la formazione delle barriere coralline; qui è l’unico luogo incontaminato e che si conserva ancora intatto. Nella Grotta Verde ci sono rocce calcaree di milioni di anni fa e le stalattiti riescono a superare anche i dodici metri; sul fondo di trova un laghetto di acqua salmastra e che riflettendo la luce dà il nome alla grotta stessa, dove alcuni subacquei rinvennero resti di abitanti. La visita a queste grotte è consigliabile ad un pubblico esperto o con guide apposite, ma non avendo tantissimo tempo, visiteremo la prossima volta.

la gente

Chi si incontra ti sorride, ti riconosce che non sei del luogo e ti chiede se hai bisogno, soprattutto se vuoi del formaggio. Difficile non fare conoscenze, nei centri piccoli o di media grandezza la simpatia è di casa e non è possibile passare inosservati, se si è lì per curiosare e ammirare quanto il paesaggio offre, di storia e di tutto. Se poi si va al mercato, allora le amicizie sono assicurate e gli acquisti garantiti, dal pesce ai fagiolini di mare, alghe ottime solo da condire con poco olio, ai frutti locali e quant’altro si possa trovare in stagione.
E poi trovi il fruttivendolo che ti rincorre per farti assaggiare i suoi frutti locali, beh… è il massimo.

e il sottomarino

Sì, nei pressi del porto, facilmente rintracciabile, esiste (o almeno fino a poco tempo fa esisteva) la possibilità di fare delle visite nei fondali a bordo di un sottomarino.
Una escursione simpatica e divertente, che fa conoscere anche il fondale di Alghero ed i suoi numerosi “abitanti”: orate a non finire e cernie che bussano al vetro.