Una località nascosta e poco conosciuta situata nello splendido parco del Cilento in provincia di Salerno, quindi in Campania: parliamo di Sant’Angelo a Fasanella che abbiamo visitato grazie all’aiuto di Bernardo ottima ed instancabile guida locale. Venite a vedere che bei luoghi!

 

storia e origine

Sant’Angelo a Fasanella, perché un nome composto per una cittadina, per un simpatico paesotto?
La risposta la troviamo nell’immagine rappresentata nello stemma dove possiamo vedere il casale di Sant’Angelo e un fagiano che ci fanno conoscere la storia del nome e del luogo medesimo;
proprio perché questo nome deriva dall’unione di Fasanella con il casale di Sant’Angelo. Il nome Fasanella ha origine da una antica città greca Phasis e da un omonimo fiume, ma il centro antico era situato in una località poco distante da quella attuale, dove ora sono rimasti alcuni ruderi di un castello e della Chiesa di San Pietro, il cui nome è San Manfredi.
La sua storia ci porta indietro fino alla metà del milleduecento quando l’arrivo di Federico II di Svevia distrusse i possedimenti del presente Pandolfo Fasanella per poi restituirli grazie all’intervento e all’alleanza con la famiglia di Carlo I d’Angiò; da qui iniziò la prima lotta per l’indipendenza, infatti proprio a Sant’Angelo a Fasanella nacquero i primi spiriti patriottici dell’ottocento.

la grotta di San Michele Arcangelo,

Non è una semplice grotta che possiamo trovare ovunque, ma la Grotta di San Michele Arcangelo è un luogo di culto che fu sede di alcuni frati Benedettini nell’undicesimo secolo, anche se alcuni sostengono esservi stati altri insediamenti in precedenza, proprio per la presenza dei Greci nel Cilento; entrando nella grotta si nota una buona differenza di temperatura dovuta all’umidità presente che si può rilevare anche dalle continue gocce di acqua che lentamente e costantemente formano delle stalattiti e stalagmiti rendendo il tutto molto suggestivo.

Ma non troviamo solo umidità nella grotta, infatti all’interno riposano  i resti di vari personaggi illustri, perché si sa che un tempo venivano sepolti nelle chiese, tra cui Francesco Caracciolo;
troviamo un pozzo subito sulla sinistra ed una edicola in stile gotico posta in alto sopra al pozzo stesso. Osservando per bene si possono ammirare numerosi affreschi addirittura risalenti al trecento come quelli dietro all’altare ricostruito e varie sculture.

le ali dell’Angelo

Si narra che un angelo entrato in grotta e chinatosi al cospetto della Vergine Maria, rialzandosi in volo sbattè le sue ali su di una parete rocciosa, lasciandone impresse lì le impronte ancora ben visibili dietro uno dei tre altari; davvero suggestiva la visione e se non ci si fa caso prontamente, cercatele e fatevele indicare da chi vi accompagna in visita.

e la campana Masella.

Un’altra leggenda riguarda la campana che alloggia nel campanile a lato della grotta di San Michele; si narra infatti che una prostituta del luogo e benestante decise di donare il suo oro alla chiesa per fonderlo e creare così una campana. Naturalmente la campana che ora si può suonare non è quella originale, ma una copia che corrisponde all’altra; il suono è davvero suggestivo e quando con parecchia forza si tira la corda per farla suonare… ecco che Masella rivive a Sant’Angelo a Fasanella.

il guerriero di Costa Palomba,

In ogni luogo antico si trovano reperti altrettanto, ma uno che troviamo qui a Sant’Angelo a Fasanella è davvero particolare perché è una vera e propria scultura del quarto secolo avanti Cristo e situato nel cuore degli Alburni nella località che gli dà il nome, anche se per tutti è un guerriero chiamato Antece.
L’Antece era una divinità pagana ed ovviamente posizionata nel centro del luogo popolato ed abitato, in questo caso dominava da Castrum Palumbus, oggi la Costa Palomba, tutta la Valle del fiume Fasanella e del fiume Calore; l’antico insediamento ancora si può notare grazie ad alcuni resti di cinta muraria e il tutto risalente addirittura all’epoca del bronzo medio. Naturalmente per arrivare all’Antece si deve salire in montagna e quindi consiglio scarpe comode e gambe in spalla; si lascia l’auto o il camper alla prima indicazione verso la scultura e ci si incammina per una mezz’oretta circa a piedi, ma ne vale la pena anche per ammirare il panorama sottostante fino al mare.
Una curiosità sul fotografarsi vicino alla scultura che fa sorridere i visitatori; sembra infatti che per definire una persona “tarda” o “immobile” i paesani usino chiamarlo proprio antece, quindi attenzione a scattar foto ed a non esser scambiati per l’Antece. 😉

la cascata Auso,

Scendendo da Sant’Angelo a Fasanella e percorrendo la strada della Grotta dell’Auso, dapprima in piano e poi in discesa per circa un paio di chilometri, arriviamo al fiume Auso ed alla cascata che si forma proprio dalla sorgente; inizialmente l’acqua dalla sorgente percorreva un tratto costruito artificialmente per farla giungere fino al mulino che ancora è presente seppur non in uso. Il bello di questo luogo è la tranquillità della zona, infatti si possono sentire solo il rumore della cascata ed il canto di alcuni uccelli, inoltre ci si può fermare anche per una sosta mangereccia; tra i vari ruscelli infatti sono sistemati alcuni tavoli con gazebo  proprio per questo. La cascata scendendo, anzi saltando, forma un laghetto e poi scende di nuovo tra le rocce passando sotto ad un ponte di antiche origini romane in buone condizioni ed ancora transitabile.

l’UNESCO,

Sì, Sant’Angelo a Fasanella è sede di ben due patrimoni dell’UNESCO, si tratta infatti della Grotta di San Michele Arcangelo e della scultura rupestre, l’Antece che si trova sui Monti Alburni;
certo vivere qui vuol dire vivere in un luogo delicato e importante per la storia passata e futura, un luogo dove il passato e le leggende convivono placidamente con il presente.

e l’accoglienza generale!

Questa bellissima gita, queste splendide escursioni, sono state possibili grazie all’assessore al turismo del Comune, nella persona di Bernardo Marmo che si è prestato nei giorni della nostra sosta accompagnandoci in ogni luogo da noi visitato, spiegando ogni storia e narrando le varie leggende. A lui ed al Comune stesso vanno doverosamente i nostri ringraziamenti con la speranza di rivederci presto per altre occasioni di convivialità. Gli abitanti di Sant’Angelo a Fasanella si sono dimostrati ospitali ed accoglienti, con il sorriso sempre in viso e la porta di casa aperta, disposti al dialogo e felici di averci lì nella piazza del Paese, grazie a tutti; dalla signora del supermercato alla signora della frutteria che ci ha offerto il caffè già per il nostro ritorno e la signora dei formaggi.
Grazie Sant’Angelo a Fasanella, è stato davvero un piacere conoscerti.

 

 

Nel video la bellissima Grotta di san Michele Arcangelo: