Siamo nella capitale, a Roma e in Piazza del Campidoglio visitiamo il primo museo al mondo non rimasto privato: i Musei Capitolini.

l’apertura

Le porte dei famosi Musei Capitolini vengono aperte nel lontano 1734 grazie a Papa Clemente XII; un’eccezione dato che fino ad allora soltanto i privati avevano accesso a questo tipo di esposizioni e di raccolte; nel caso specifico vi era una collezione di statue in bronzo donate dal precedente papa Sisto V al popolo romano.

Papa Sisto e il suo “perdono”

Sisto V questo un papa non convinto verso i miracoli e un giorno accadde un fatto che rimase davvero nella memoria di tutti tanto da far risuonare quella frase proprio ad hoc.
In un terreno poco fuori città si vociferò essere apparsa un’immagine di Gesù che sanguinava, la folla si recava costantemente in visita per adorare e il proprietario del terreno si faceva pagare per il passaggio e mostrare questo, a suo dire, “miracolo”.

Dato il suo scetticismo verso questo tipo di miracolo, decise di andare a vedere e di fronte all’immagine gridò: “Come Cristo io ti adoro, ma come legno io ti spezzo!” e così fece.
Dal quadro rotto spuntò una spugna bagnata di sangue animale attaccata ad una corda che il proprietario del terreno tirava facendola strizzare per far uscire il liquido rosso; male finì per il possidente ma da allora i romani verso Papa Sisto V “coniarono” un detto, una frase rimasta famosa: “Papa Sisto non la perdona manco a Cristo”.

perché Musei e non Museo?

Il nome al plurale dei Musei Capitolini deriva dall’aggiunta della Pinacoteca voluta dal successivo papa Benedetto XIV che acquistò alcune opere di due famiglie note dell’epoca: la famiglia Sacchetti e la famiglia Pio, alle sculture già presenti.

dove si trovano?

I Musei Capitolini si trovano in Piazza del Campidoglio all’interno del Palazzo dei Conservatori e del Palazzo Nuovo, da sempre quindi si affacciano sulla piazza disegnata da Michelangelo.

tra espoliazioni e ritrovamenti

Trattato di Tolentino (foto Regione Marche)

 

Durante l’occupazione da parte dei francesi ed a causa del Trattato di Tolentino, alcune opere vengono portate via per essere inserite nel Museo Napoleone, restituite poi nel corso degli anni grazie ad Antonio Canova incaricato del Vaticano.
Queste restituzioni però non avvengono per tutte le opere e rimangono a Parigi nell’attuale Museo del Louvre.

 

le collezioni e Marco Aurelio

Le collezioni nei Musei Capitolini sono tante e narrarle tutte ce ne vorrebbe di tempo, quel che si può dire è che la statua più famosa è l’originale dedicata a Marco Aurelio che per tanto tempo ha dominato la Piazza del Campidoglio dove ora vi è una copia.

poi arrivano gli scavi

Naturalmente ogni volta che si scava, a Roma cosa di può trovare? Naturalmente si trova storia, anzi: “la storia”.
E anche qui alcuni scavi nel 1998 hanno portato alla luce un antico Giardino Romano rimasto nascosto sotto al Palazzo dei Conservatori con annesso il famoso Tempio di Giove Capitolino i cui lavori furono iniziati addirittura da Tarquinio Prisco ultimo re di Roma e terminati da Tarquinio il Superbo cinquecento anni prima di Cristo.

il Tabularium

Era questo la sede dell’antico archivio romano dove si conservavano tutte le leggi e gli atti ufficiali redatti su tavole (tabulae) di bronzo, da qui tabularium.

 

Attraversando la Galleria Lapidaria e percorrendo un corridoio abbastanza lungo si arriva al Tabularium e lo si riconosce grazie ad una incisione che riporta la data del suo collaudo avvenuto grazie a Quinto Lutazio Catulo nell’anno 78 avanti Cristo.

 

 

 

 

Se siete in visita nella mia città, non mancate di visitare i
Musei Capitolini, impiegherete un po’, ma sarà un po’ di tempo ben speso 😉

 

 

 

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