Siamo oggi a Leonessa, in provincia di Rieti, sul versante settentrionale del Monte Terminillo, opposto a Roma e distante circa 80 km, un paesotto caratteristico e casareccio,
con della buona cucina e dell’ottima accoglienza.

un po’ di storia?

Ecco un po’ di storia su questa località montana che fu fondata nel 1278 riunendo tra di loro alcuni castelli e la formazione di una strada importante; questa strada segnava il confine tra lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli ad ognuno dei quali vennero assegnati alcuni castelli.
Fino al 1860 Leonessa era parte del Regno delle Due Sicilie finché non avvenne l’occupazione da parte del Regno di Sardegna che durò poco; infatti l’anno successivo, il 1861 divenne Regno d’Italia.
Qui si sono visti vari eventi sismici, ma quello peggiore e drammatico fu nel 1703 che vide la distruzione totale e la morte di circa un migliaio di persone.

la patata di Leonessa

Le tradizioni non mancano, tra cui ogni anno, nel corso del mese di ottobre si celebra il frutto di questa terra molto buono, saporito e speciale di questo luogo, la Patata, sì ma la patata di Leonessa.Entriamo pian piano dalla porta principale e ci facciamo strada lentamente perché come ogni anno parecchie persone affollano i vicoli, le strade e le piazzette per curiosare tra le bancarelle stracolme di varie specialità e prodotti artigianali locali ma anche provenienti da ogni luogo, vicino e lontano.
Ogni scusa è buona per una passeggiata, per un assaggio e/o per un pasto completo; durante le giornate precedenti alla Sagra della Patata vengono allestiti vari spazi da sistemare con bracieri e fornelli per la cottura di salsicce e patate, ovviamente; quindi armati di pazienza si attende che le cotture terminino e poi si potrà gustare ogni leccornia.
Naturalmente poi la domenica, che è la giornata conclusiva, come in ogni festa che si rispetti, si festeggia anche in musica, con la sfilata della banda che con i suoi suoni ed i suoi canti tiene allegri i partecipanti.
Nella piazza principale poi troverà spazio il palco per ospitare i cantanti di turno e permettere al pubblico serale di esibirsi in danze più o meno sfrenate.

Gente allegra il ciel l’aiuta… si recita, mai più vero è stato scritto!
E infatti la banda passa e suona festosamente e ci fa sorrider allegramente, passeggiando tra i vari banchi di gastronomia.
Mentre le salsicce cuociono, le patate vengono preparate ad oltranza, perché non bastano mai… lesse, fritte e remonne (diceva la Mia adorata Nonna pur non essendo di Leonessa) e girando tra musei e conventi non è raro incontrare contenitori colmi di patate che attendono la cottura, sbucciate e tagliate con pazienza.

Mentre la banda gira tra i vicoli ed intrattiene tutti e il palco vede gli ultimi preparativi noi ci accorgiamo che dobbiamo prepararci e cambiarci, quindi ci dirigiamo verso la nostra casa su ruote, sperando di trovarla tra le tante che sono giunte nel frattempo; ma per fortuna ecco noi torniamo dall nostro SBrigolo.

Il sole sta calando, è ora di indossare qualcosa di più caldo, ci si cambia e ci si prepara in fretta perché la “patata” non aspetta…!